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  • Immagine del redattoreErica

Sentieri e sentori (di limoni)

Aggiornamento: 22 set 2018

Su e giù per gli scalini della costiera Amalfitana.


da Ravello, vista su Minori e Maiori

Lungo il mare una sfilata di brutti palazzi costruiti durante il boom economico. Per questo non mi sono mai fermata a Maiori. Tuttavia, siccome il cammino inizia da qui, rompo il guscio della diffidenza, e superando il pesante involucro di cemento, mi ritrovo davanti ad una bellezza inaspettata.


Il centro storico di Maiori si sviluppa verso la valle interna e viene tagliato in due dal Corso Reginna, dal quale si dipartono una serie di suggestivi vicoli.


Ne imbocchiamo uno che porta alla Chiesa di Santa Maria a Mare da dove parte anche il sentieri dei Limoni, che collega la cittadina alla vicina Minori.

Da qui in poi è tutto un saliscendi che accarezza le case bianche e i terrazzamenti di limoni che caratterizzano tutto il territorio della costiera. Il sole è caldo ma gli alti muri di recinzione e le pergole disseminate qua e la ci regalano un po’ di ombra e refrigerio.


tra Maiori e Minori

Andiamo su e giù per le valli disegnando una profilo a gobba di cammello. Minori è già raggiunta e subito inizia la salita per Ravello, in un susseguirsi di scalini, fontanelle e oratori con vista mozzafiato.


Limoni, ma non solo, carrubi, fichi selvatici, ulivi e viti. Oltre al famoso sfusato, in tre comuni della costiera (Tramonti, Furore e Ravello) si produce anche vino. Per la precisione nel territorio di Ravello vengono coltivati Falanghina, Greco di Tufo e Piedirosso, che sono vitigni tipicamente campani.


Le scale ci portano fino all’Auditorium Oscar Niemeyer e poi seguendo la strada carrabile giungiamo in paese dove ci dissetiamo con un gelato, rigorosamente al limon. La sosta è breve perché conosciamo già Ravello e le sue bellezze, e abbiamo tanta voglia di vedere cosa ci riserva il proseguo del cammino.

Ritorniamo sui nostri passi, oltre l’auditorium, giù per gli scalini, fino ad incrociare le Indicazioni per Amalfi. Riposta la carta nello zaino ci muoviamo a naso seguendo la forma del promontorio, e le indicazioni che spuntano di tanto in tanto. La brezza ci culla lungo la nostra discesa che passa sotto il muraglione di Villa Cimbrone per poi svanire nel verde della macchia.

Il cervello ronza già da un po’, sconnessa dalla realtà sono già sulla lunga via della costiera, in un viaggio immaginario (ma fattibilissimo per davvero) che mi porta da Vietri a Positano e oltre, fino a punta Campanella e si conclude con immancabile tuffo in mare. Invece oggi ci fermiamo ad Atrani, felici, con gli occhi pieni di blu.



spiaggia alle porte di Atrani





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